la “Ministronza” della gioventù

Nonostante una fulminante carriera politica l’abbia portata a diventare “Ministronza” della gioventù a soli 31 anni è abbastanza evidente come Giorgia Meloni non brilli certo per acume o spessore culturale. Del resto quando passi gran parte della tua adolescenza a organizzare presidi pe’ mannà via i zingari e i negri da li quartieri, di tempo per leggere o ascoltare musica te ne rimane ben poco. E poi è risaputo che questa è robba da finocchi. Sarà forse per questo motivo che, quando ha scelto le canzoni che dovrebbero accompagnare alcuni dibattiti della festa dei giovani del PDL, la nostra “Ministronza” ha preso due toppe clamorose. Per salutare l’incontro di Berlusconi co li gggiovani der piddielle avrebbe pensato niente di meno che a “Viva l’Italia” di De Gregori mentre per l’arrivo dell’arcivescovo Fisichella, chiamato a parlare di bioetica, aborto e omosessualità, la scelta sarebbe caduta su “Dio è morto” di Guccini. Interpellata in proposito, a chi gli faceva notare come la canzone di De Gregori fosse palesemente antifascista, la Meloni ha risposto così: Ho visto solo i titoli. E ho preso quelli  che si abbinavano meglio ai temi delle tavole rotonde. Perchè, Viva l’Italia è antifascista? Ma non lo sapevo. Comunque a me il contenuto non interessa (sic). Quindi che vuol dire, che se invitava il ministro dei trasporti mettevano “la locomotiva”? E per Brunetta che avrebbe scelto, “Un giudice” di De Andre? Perchè ha il cuore troppo, troppo vicino al buco del culo? Comunque in questo clima di trasversalismo e sdoganamento ci permettiamo di suggerire un noto cantante in orbita PDL, una canzone da dedicare a tutti quelli che passeggeranno fra gli stands di Atreju : vaffanculo!

PS ovviamente “Ministronza” è una dottissima citazione culturale