il giorno della memoria (parzialmente scremata)

Come tutti avranno capito quella sopra è la scena finale de “La vita è bella”. Alzi la mano chi non s’è mai commosso nel vedere il film, o chi non ha provato una naturale empatia per le sorti del piccolo Giosuè. Si tratta di una pellicola oggetivamente ben fatta e altrettanto ben girata in cui Benigni riuscì a raccontare con estremo garbo e delicatezza la tragedia della Shoah adottando un punto di vista sicuramente originale. Eppure secondo noi c’è un “però” grosso come una casa che incombe rispetto al giudizio complessivo sul film e che è contenuto proprio in questi ultimi fotogrammi. Forse perchè destinato anche al pubblico statunitense, o forse perchè “pensato” per la partecipazione agli Oscar, sta di fatto che nel film il regista decide di forzare la storia (quella vera) e di far liberare il campo di Auschwitz dagli angloamericani piuttosto che, come realmente accadde, dall’Armata Rossa. Qualcuno penserà che si tratta di un dettaglio e che questo certo non inficia il valore dell’opera, eppure non possiamo sottolineare come questa rimozione orwelliana avvenga sistematicamente ogni ogni qual volta che il 27 gennaio si commemora, fin da quando è stato istituito, il giorno della memoria. Una sorta di politically correct retroattivo che sui media mainstream ha contagiato un po’ tutti: commentatori, giornalisti e storici di regime. E già, perchè questo è proprio il giorno in cui, nel 1945, i carri armati sovietici entrarono nel lager nazista ponendo fine all’orrore dello sterminio sistematico degli ebrei, ma anche degli omosessuali, dei testimoni di geova, dei disabili, degli zingari e dei comunisti. Però tutto questo mal si concilia con quel senso comune anticomunista che da decenni si sta tentando faticosamente di costruire. Vaglielo a spiegare allo spettatore medio che la storia è ben più complessa di come ce la raccontano le fiction, che l’Europa è stata liberata dai comunisti, o che l’Unione Sovietica ha pagato un enorme tributo di vite umane alla lotta contro il nazifascismo. Vaglielo a far capire che c’è stato un tempo in cui i comunisti, perfino quelli” titini”, figuravano tra i buoni e che i nonni di certi attuali ministri guidavano i soldati nazisti per le valli a far strage di italiani innocenti. Quando non provvedevano in prima persona. No, No, c’è il rischio di confonderlo, c’è il rischio che gli tornino in mente certe strane idee e dopo tutta la fatica fatta per estirpargliele… meglio rimuovere, meglio scremare, perchè la memoria è pericolosa.