Garabombo l’invisibile è tornato

Garabombo l’invisibile è tornato

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Garabombo l’invisibile è tornato. Come nei romanzi di Manuel Scorza gli indios del dipartimento di Amazonas, in Perù, sono insorti contro il saccheggio delle loro terre ad opera delle multinazionali. Per ottemperare al Trattato di Libero Commercio tra il suo paese e Stati Uniti il presidente peruviano Alain Garcia (l’unico presidente insieme ad Uribe ad essere rimasto fedele al padrone USA) ha fatto approvare 102 decreti legislativi in un solo giorno regalando 17 milioni di ettari di foresta amazzonica a imprese petrolifere, del legname, forestali e degli agrocombustibili che ora potranno sfruttarle a loro piacimento. Un vero e proprio colpo di stato legislativo passato sulle teste del popolo awajun che però non è stato a guardare ed ha immediatamente occupato un importante snodo autostradale. La violenza della polizia ha portato alla morte di oltre 40 persone, sacrificate al dio profitto da un governo corrotto. Di seguito riportiamo il comunicato del CAOI (Coordinamento Andino di Organizzazioni Indigene) ripreso dal sito www.a-sud.net

” Chiediamo immediato  giudizio internazionale contro Alan García ed il suo governo per il genocidio indigeno in corso. Giovedì 11 di giugno sarà la Giornata Internazionale di Solidarietà”.

I Popoli Indigeni Amazzonici del Perù stanno vivendo una brutale repressione da parte delle forze armate. Fino al momento si ha notizia di elmeno trenta morti a Bagua, nella regione Amazzonica. Si sa anche che è stato emesso un ordine di cattura contro la dirigenza nazionale dell’Associazione Interetnica di Sviluppo della Selva Peruviana (AIDESEP). La sanguinosa repressione governativa è esplosa ieri, 5 giugno, proprio durante la Giornata Mondiale dell’Ambiente.

L’intransigenza del governo peruviano presieduto da Alan García, in alleanza coi settori più convervatori del Congresso della Repubblica ha chiuso tutte le porte al dialogo e ha optato per il genocidio, facendo orecchie da mercate di fronte ai reiterarti appelli di istituzioni nazionali, come il Difensore del Popolo, che ha denunciato l’incostituzionalità dei decreti legislativi emessi per implementare il Trattato di Libero Commercio con gli Stati Uniti, gli stessi che violano in più parti ii trattati internazionali di protezione dei diritti delle  popolazioni indigene e dell’ambiente.

Con quale doppia morale celebrare in Perù la Giornata Mondiale dell’Ambiente mentre il governo difende ostinatamente norme emesse a favore del saccheggio dei beni naturali e della depredazione della Madre Terra, arrivando ad intraprendere un genocidio contro i popoli indigeni che difendono l’Amazzonia e a delegittimare ed imprigionare i suoi leader?

Il Coordinamento Andino di Organizzazioni Indigene, CAOI, lancia un appello alla solidarietà urgente con i popoli indigeni amazzonici del Perù, per appoggiare le azioni di lotta che si sviluppano in tutto il paese e compiere quanto emerso durante il IV Vertice Continentale di Popoli e Nazionalità Indigene dell’Abya Yala, Puno, Perù, 27 al 31 di maggio,:

1. Organizzare sit-in permanenti e azioni di denuncia di fronte alle ambasciate e sedi diplomatiche dal Perù in tutti i paesi, fino a che non sia fermata la repressione e non siano derogati i decreti legislativi emanati in vista del TLC con gli Stati Uniti.

2.Chiedere un giudizio internazionale contro Alan García ed il suo governo per il genocidio indigeno in corso e per le reiterate violazioni della Costituzione Nazionale e dei trattati internazionali.

3. Accompagnare con azioni di sostegno in tutti i paesi la Giornata Nazionale di Lotta che si svilupperà in Perù giovedì 11 di giugno, in solidarietà coi popoli indigeni amazzonici.

11 giugno – Giornata Nazionale di Lotta

Il 4 giugno nella sede dell’Associazione Interetnica per lo Sviluppo della Selva Peruviana (AIDESEP), in una riunione decisiva per il futuro del movimento sociale, la sovranità nazionale e i diritti dei popoli, si è costituito il Fronte Unitario in Difesa della Vita e della Sovranità, il cui primo passo è stato quello di indire per il prossimo 11 giugno la Giornata Mondiale della Lotta, per sostenere e rafforzare la protesta contro i decreti legislativi previsti dal Trattato di Libero Commercio con gli Usa.

Hanno preso parte all’incontro, oltre al Coordinamento Andino delle Associazioni Indigene (CAOI), anche la Confederazione Nazionale delle Comunità Peruviane Vittime delle Miniere (CONACAMI), la Confederazione dei Contadini del Perù (CCP), la Confederazione Agraria Nazionale (CNA), il Movimento Vertice dei Popoli (MCP), il Coordinamento Politico-sociale e altre associazioni. Le organizzazioni presenti alla riunione hanno deciso all’unanimità di creare il Fronte Unitario in Difesa della Vita e della Sovranità, con l’obiettivo di contrastare la politica repressiva del governo aprista di Alan Garcia Pérez. E’ stato, inoltre, deliberato di convocare per il prossimo 11 giugno la Giornata Nazionale della Lotta.

Quello che chiede il movimento è:

– la deroga del pacchetto legislativo previsto dal TLC con gli Usa e degli undici decreti legislativi che criminalizzano la protesta sociale;

– niente più trattati di libero commercio e sospensione immediata di quelli precedentemente siglati;

– rispetto dei diritti delle comunità indigene e contadine;

– preservazione dell’ambiente e delle risorse naturali.

Tutto questo in accordo con quanto stabilito da dichiarazioni internazionali – come quella delle Nazioni Unite o la Convenzione 169 dell’ILO – e dalla stessa costituzione del Perù.

Nella giornata dell’11 giugno si chiederà anche il ritiro immediato delle multinazionali che operano nel settore estrattivo (petrolio, miniere) e la fine della sospensione dei diritti a causa dello stato di emergenza proclamato in Amazzonia. Inoltre, verrà pubblicamente presentata domanda di amnistia per i più di mille comuneros processati per il solo fatto di stare combattendo in difesa dei diritti e delle libertà del nostro popolo.

A questo si aggiungerà, dopo i fatti di ieri, la ferma denuncia del genocidio indigeno in corso e la richiesta di  azioni volte a bloccare immediatamente il bagno di sangue nelle regioni amazzoniche nonchè avvio di un giudizio internazionale contro il governo del Perù.

Verrà infine richiesta la formazione di una Assemblea Costituente che si incarichi di elaborare una nuova Carta Magna di Stati Plurinazionali su base comunitaria.

Comunicazione CAOI