Val Susa… chi sta con chi
Mentre scriviamo più di 20mila persone stanno partecipando alla fiaccolata NoTav dopo lo sgombero e le aggressioni poliziesche di ieri. Una risposta imponente a chi straparla di democrazia ma poi fatica a praticarla. Ieri, mentre assistevamo impotenti e rabbiosi alle cariche, riflettevamo sul fatto che poche cose come gli sgomberi (di case, di fabbriche, di cantieri…) riescono a rappresentare chiaramente e plasticamente quello che la teoria, per quanto essenziale, spesso fatica a far comprendere. Ovvero quale parte in commedia abbiano i vari attori sociali, compreso quello “stato” che a parole dovrebbe essere “terzo” e rappresentare tutti, ma che in realtà non è altro che uno strumento di dominio di una classe su un’altra. In Val di Susa in nome del profitto di pochi un intero territorio dovrà essere sventrato per un’infrastruttura dannosa e costosa, oltre che inutile, e poco male se la popolazione locale è fermamente contraria, la democrazia vale solo quando si è d’accordo con lorsignori. Ce lo spiega il governo, ce lo spiega la cosiddetta opposizione e se si è duri di comprendonio c’è sempre la polizia a chiarire le idee, a suon di manganellate in testa. Ed anche l’a-sinistra un tempo radicale, che oggi lamenta la troppa repressione, fra qualche mese farà a gara per stringere alleanze con quel PD che insieme alla Lega è il vero mandante delle manganellate di ieri. Perchè in questa commedia che ci ostiniamo a chiamare “democrazia” liberale c’è spazio pure per i buffoni di corte.