Solidarietà ai compagni di Tor Vergata

Solidarietà ai compagni di Tor Vergata

Ieri, 15 marzo, la presunta associazione onlus “Comunità solidarista Popoli”, una delle tante coperture dietro cui si cela Casa Pound, ha promosso una conferenza presso la facoltà di Giurisprudenza di Tor Vergata, con il patrocinio e il finanziamento (si parla di 2mila euro) della stessa università. I compagni e le compagne del Collettivo Lavori in Corso, e dell’Università tutta, hanno organizzato un volantinaggio per svelare agli studenti e ai lavoratori di Tor Vergata chi si cela dietro queste iniziative di presunte onlus. Durante il volantinaggio – tra l’altro autorizzato dal pur discutibile rettore dell’Università (si tratta di Renato Lauro, colui che nelle intercettazioni di Balducci viene soprannominato “lo zio”) dopo un’occupazione del rettorato – una quindicina di compagni e compagne sono stati aggrediti da circa cinquanta fascisti riconducibili a Casa Pound/Blocco studentesco, alcuni dei quali di un’età visibilmente superiore a quella che hanno in media gli studenti universitari. L’aggressione ha toccato dei livelli di infamità che, se anche non ci sorprendono, meritano comunque di essere sottolineati, caso mai qualcuno avesse ancora dei dubbi sulla pasta di cui sono fatte queste merde: basti pensare ai compagni e alle compagne che – dopo essere caduti a terra, anche privi di sensi – sono stati colpiti con calci, cinte, caschi e bastoni. A seguito di tale aggressione, 5 compagni, una compagna e un lavoratore dell’università (intervenuto per cercare di porre un freno all’aggressione) sono finiti all’ospedale: il compagno più grave ha riportato una frattura al setto nasale e una allo zigomo, oltre che alla rottura di quattro denti, e dovrà essere operato nei prossimi giorni; per gli altri si parla di trauma cranici, braccia rotte, ematomi su svariate parti del corpo.

I compagni e le compagne di Tor Vergata hanno oggi organizzato una conferenza stampa sui fatti di ieri. Dopo la sua conclusione, si sono recati presso il rettorato, dove si stava riunendo il senato accademico, per chiedere che esso prendesse una posizione sul pestaggio. Appena giunti sul posto, sono stati aggrediti da un centinaio di fascisti – di Casa Pound, Blocco studentesco e altri gruppi neofascisti – tra cui spiccavano molti volti noti e con una posizione di rilievo in queste organizzazioni: non si trattava, certo, di qualche scheggia impazzita. L’agguato squadrista è avvenuto sotto gli occhi della polizia che, nella migliore tradizione, non solo non ha mosso un dito per arginare i cento camerati che imperversavano armati di tutto punto in mezzo alla strada, ma ha anche pensato bene di identificare i compagni che erano stati aggrediti, fermandone 7 e portandoli al commissariato di zona, probabilmente per denunciarli come al solito per una “rissa” che le guardie sanno benissimo non esserci stata. Solo in seguito, pare, anche 13 camerati sono stati fermati. Grottesco che si cerchi ora di accusare i compagni di essere stati in possesso di presunte “accette” (??), quando sembra lampante che – se accette sono state ritrovate – sono certamente state portate lì da coloro che hanno teso un agguato, non da chi è stato aggredito.

Esprimiamo tutta la nostra solidarietà militante ai compagni e alle compagne di Tor Vergata, certi che non saranno certo le intimidazioni e le aggressioni di questi infami a fermare le nostre lotte. Invitiamo tutti a partecipare, giovedì prossimo, all’assemblea di ateneo presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Tor Vergata (ore 13) e poi, a seguire, all’assemblea cittadina per aprire un ragionamento politico su questi fatti. Di seguito, postiamo il comunicato dei compagni e delle compagne del Collettivo lavori in corso sui fatti di oggi.
Non un passo indietro!

Tor Vergata: dopo i 7 feriti di ieri, altre pesanti aggressioni squadriste in ateneo durante la seduta del Senato Accademico.

Oggi alle 15.00 si è riunito il Senato Accademico di Tor Vergata, luogo in cui si voleva far esprimere l’Ateneo in merito ai fatti accaduti ieri durante i quali 40 neofascisti di “Casapound” e “Blocco Studentesco” provenienti da tutta Roma e provincia hanno aggredito venti studenti e studentesse che stavano iniziando un volantinaggio a Giurisprudenza per smascherare la prima iniziativa pubblica di questi soggetti, coperta dal prestanome di una onlus ad essi collegata (“Comunità solidarista Popoli”).
Ieri sono stati feriti e medicati in diversi pronto soccorso della città cinque studenti, una studentessa e un lavoratore dell’ateneo tutti/e colpiti/e ripetutamente alla testa, con nasi e braccia fratturate, traumi causati da pugni, calci, cinghiate, caschi ed altri oggetti contundenti. La polizia già presente in loco non ha fermato i neofascisti che hanno poi continuato ad effettuare ronde squadriste dentro e fuori Giurisprudenza.
Oggi è successo ancora di peggio, se possibile.
Davanti al Rettorato dal primo pomeriggio erano presenti un centinaio di fascisti armati di spranghe, bastoni, manganelli telescopici, cinghie e caschi che hanno impedito al rappresentate del Collettivo di prendere parte al Senato Accademico e agli altri studenti e studentesse che lo stavano accompagnando di avvicinarsi, aggredendoli sotto gli occhi delle forze dell’ordine che hanno permesso agli squadristi di fare i loro comodi. C’erano oltre ai 40 di “Casapound” e “Blocco Studentesco” altre decine di camerati da loro reclutati per l’occasione.
La polizia era presente sia a Lettere, da dove ci si stava trasferendo a seguito della conferenza stampa da noi indetta, che a Giurisprudenza e ha collaborato attivamente alla riuscita dell’agguato squadrista che ha per altro portato al fermo di 7 ragazzi antifascisti che si trovano presso il commissariato di zona.
Il Rettore e gli altri componenti del Senato Accademico hanno continuato, come se nulla stesse succedendo, ad eccezione di due senatori accademici (RDB e CGIL) che hanno chiesto invano la sospensione della seduta per quanto accadeva all’esterno e per il fatto che ad un senatore è stato impedito fisicamente di esercitare il suo diritto a partecipare alla seduta.
Dopo l’aggressione fascista di ieri, il Rettore è stato inoltre protagonista di un provvedimento disciplinare vergognoso: ha annunciato di voler bloccare le iniziative studentesche fino al mese di maggio. Reputiamo tale misura cautelativa sbagliata e del tutto fuori luogo rispetto ai fatti accaduti.
Sono quasi due anni che denunciamo i tentativi portati avanti tramite minacce, intimidazioni e aggressioni fisiche dai neofascisti di queste organizzazioni alleate con Azione Universitaria e PdL che li hanno sempre coperti e tutelati politicamente per via di comuni accordi elettorali.
Dopo l’ennesima aggressione il Rettore Renato Lauro e l’Amministrazione dovranno assumersi la responsabilità politica e giuridica di quanto avvenuto in Ateneo, per aver permesso una seconda volta, dopo aver visto i corridoi insanguinati, a questi picchiatori di farla da padroni nell’Ateneo di Tor Vergata.
Convochiamo quindi un’assemblea pubblica d’ateneo per giovedì alle ore 13.00 presso la Facoltà di Lettere e, a seguire, nel pomeriggio un’assemblea cittadina sempre a Lettere a Tor Vergata per portare alla luce la verità e la gravità dei fatti che si stanno susseguendo in questi giorni.
Invitiamo studenti, ricercatori, professori e realtà sociali e politiche a partecipare a questi appuntamenti dove sarà illustrato quanto avvenuto e per dare un’immediata risposta a questa pesante situazione.
Invitiamo tutti/e ad esprimere pubblicamente la propria solidarietà nelle forme che ciascuno riterrà più opportuno.
Fascisti, “padrini” istituzionali e forze dell’ordine stanno portando il panico e la violenza a Tor Vergata per questioni politiche ed economiche che vanno contro gli interessi di studenti e collettività.
Nonostante tutto, non ci riusciranno.

GIOVEDI’ 18 MARZO – ORE 13.00 – FACOLTA’ DI LETTERE E FILOSOFIA – ASSEMBLEA D’ATENEO
SUBITO DOPO, A SEGUIRE, ASSEMBLEA CITTADINA SEMPRE A LETTERE E FILOSOFIA

Roma, 16 marzo 2010

“Collettivo Lavori in Corso” – 06-72595203