Solidarietà agli antifascisti romani denunciati da magistratura e casapound

Solidarietà agli antifascisti romani denunciati da magistratura e casapound

 

Qualche giorno fa sono state notificate sei denunce ad altrettanti compagni dei movimenti romani, colpevoli di aver tentato di difendere il quartiere di Casalbertone dai neofascisti del Circolo Futurista, struttura politica di Casapound. Alla ricostruzione data dalla questura seguiva immediatamente una nota del vicepresidente di Casapound Andrea Antonini, che si rallegrava che tale versione coincidesse perfettamente con quella data dai neofascisti subito dopo i fatti. Le affinità culturali e materiali fra neofascismo e polizia trovano in questa vicenda un’ulteriore conferma. Non solo due comunicati praticamente congiunti, ma una lettura sostanzialmente identica della vicenda: come se questa fosse il segno di una presunta verità incontrovertibile, e non la visione di un apparato repressivo che difende se stesso e lo Stato che rappresenta.

Ancora una volta, i neofascisti a parole si dichiarano contro il sistema e nei fatti lo difendono in maniera militante. La novità semmai è data dal contesto elettorale in cui avvengono queste vicende. Mentre negli scorsi anni il loro presentarsi apparentati al PDL li rendeva innocui cani da guardia del sistema in cambio di qualche spicciolo, il loro tentativo di presentarsi da soli alla tornata elettorale credevamo avrebbe spostato il tiro sulla loro retorica ribellistica, contro la politica e contro gli apparati dello Stato. E invece la normalizzazione deve aver colpito anche loro, se si sentono in dovere di difendere guardie, magistratura e politica anche quando tentano la via dei duri e puri presentandosi da soli. Un ulteriore segno di chiarezza e di coerenza, che presenta i fascisti per quello che sono: repressori dei movimenti sociali e tutori dell’ordine costituito, ammanicati con le guardie e sodali dei vari ras di provincia che in questi giorni occupano le prime pagine dei giornali.

Per quanto riguarda la politica, anche qui niente di nuovo. Casapound non viene solo tollerata e finanziata, ma protetta giuridicamente da una magistratura che emette denunce in base ai video e alle testimonianze prodotte da una delle parti in causa, rimarcando una collusione evidente che andiamo denunciando da anni. Centrodestra e centrosinistra, presunte toghe rosse e giornalismo in vena di “provocazioni” culturali, tutta la politica romana in questi anni non solo ha tollerato, ma ha permesso economicamente e politicamente l’infiltrazione di Casapound in alcuni quartieri romani. Un’infiltrazione che molte volte, per nostra responsabilità, non ha incontrato nell’antifascismo militante la risposta adeguata che ci si attendeva.

Oggi più che mai, e specialmente in vista delle prossime elezioni, c’è bisogno di antifascismo militante. Non della stanca retorica delle feste comandate, ma di una azione quotidiana che impedisca ai neofascisti ogni possibile agibilità. Per questo, esprimiamo senza condizioni la nostra solidarietà agli antifascisti denunciati. Perché l’antifascismo è sempre troppo poco, e sempre di più ne servirà in futuro.