L’occupazione è ovunque…

L’occupazione è ovunque…

Nella giornata di domenica si è conclusa, a Napoli, l’occupazione del cinema Astra, portata avanti per tre settimane dai nostri compagni e fratelli della Federico II (vedi). Progetto interessantissimo dal punto di vista politico, sociale, culturale e umano, di cui abbiamo avuto il piacere di essere ospiti – purtroppo solo per qualche ora – e a cui abbiamo potuto portare il nostro piccolo contributo. Riproponiamo volentieri il loro comunicato di fine occupazione, che riassume e rilancia il senso di questa esperienza. L’occupazione è ovunque… l’astra continua!

Oggi abbiamo chiuso l’occupazione dell’Astra.

Per chi ci è stato vicino in queste tre settimane di occupazione non è una sorpresa. Ne avevamo a lungo discusso, ci siamo confrontati e lo abbiamo annunciato ieri sera in occasione della magnifica serata di chiusura.

La decisione di occupare un posto che fosse un naturale collegamento tra la città e l’università nasceva dal nostro desiderio di non lasciare che quanto di buono fatto da questa mobilitazione studentesca rimanesse un’occasione persa. A tal proposito, il tentativo di unificare i percorsi di lotta tra studenti, lavoratori, operatori sociali, comitati e movimenti in difesa dei territori e immigrati è stata un’esigenza e una pratica che ha caratterizzato il movimento in questi mesi. Proprio per dare un contributo a questa unione abbiamo concepito il progetto dell’Astra. In più di venti giorni di occupazione su quel palco si sono confrontati centinaia di soggetti sociali e hanno trovato spazio decine e decine di artisti, ponendo in modo inequivocabile un’esigenza di protagonismo e di unità difficile da riassorbire.

Abbiamo deciso di essere un ponte tra la conflittuale fine di un anno e l’inizio di un quello nuovo che, speriamo, possa raccogliere quell’esperienza di radicalità e determinazione e trasformarla in progettualità politica. Abbiamo, dunque, gettato un ponte che tantissime persone hanno voluto attraversare; adesso, a vacanze finite, speriamo di essere arrivati dall’altra parte più forti di prima. Lo sciopero generale (e tutto quello che nella teoria e nella prassi lo precederà) sarà un ottimo banco di prova.

Ma ieri non è stato solo l’ultimo atto della nostra occupazione. E’ stato anche un giorno di repressione e di risposta.

Che i vigili urbani in piazza S. Domenico abbiano intimidito, pestato, minacciato ormai è chiaro e non vogliamo ritornarci.

Non ci piace fare le vittime, non ci piacciono i piagnistei. Quello che vogliamo dire è che tantissimi compagni e passanti hanno impedito che un’ennesima sottrazione delle libertà del movimento venisse posta in essere. Vogliamo porre l’accento non sulla brutalità, ma sulla determinazione nella risposta. Nel non cedere di un passo. Abbiamo dimostrato ancora una volta che siamo in grado di rispondere. Abbiamo dimostrato che non abbiamo paura. La determinazione nel voler esporre quelle foto, nel voler sfilare per le strade della nostra città, nel non aver dimenticato il “blocchiamo tutto” che ci caratterizzava fino a qualche settimana fa, è la giornata di ieri che vogliamo raccontare.

A conclusione, ringraziamo tutti i compagni, gli artisti, i lavoratori, i precari, gli immigrati che ci sono stati vicini e ci hanno sostenuto in questa occupazione.

A chi ha cercato di boicottarci o di ostacolarci ricordiamo ancora una volta che non c’è riuscito.

L’occupazione è ovunque.

L’astra continua…