Giap resiste, Giap insiste!

Col passare delle ore si fa sempre più chiaro il quadro che ha determinato lo sgombero di Giap ed appare ormai evidente a tutti che a volere quest’atto di forza non è stata assolutamente la proprietà dell’immobile, usata come foglia di fico da chi governa Roma per conto dei palazzinari. Ovviamente non abbiamo nessuna simpatia né indulgenza per l’ennesimo speculatore (la Pettinari 81 srl) intenzionato a costruire “miniappartammenti” in cui spennare gli studenti fuorisede, ma crediamo che occorra inquadrare bene la controparte per cercare di combatterla e, possibilmente, di sconfiggerla. Come molti sapranno, passate le 48 ore della flagranza differita le forze dell’ordine hanno bisogno della richiesta del proprietario dell’immobile per intervenire nello sgombero di un edificio privato. Chiunque abbia partecipato ad un picchetto antisfratto o sia impegnato nella lotta per la casa sa che solitamente i tempi, almeno a Roma, sono abbastanza lunghi. Bisogna fare la richiesta al commissariato di zona, questo si deve organizzare, reperire gli agenti… insomma solitamente passano alcune settimane. Ieri invece, dopo soli 3 giorni (due dei quali festivi) a sgomberare Giap c’erano ben 250 tra poliziotti e carabinieri e l’unica autorità in grado di poter mobilitare un simile esercito non è altro che il Prefetto dietro indicazione del Comune. A ulteriore dimostrazione di quanto sosteniamo due fatti incontrovertibili: primo, ieri mattina durante lo sgombero si è materializzato all’improvviso il rappresentante legale della proprietà (una società con sede in Lussemburgo e soci a Palermo) il quale ha candidamente ammesso che i soci della Pettinari srl non hanno mai visto l’immobile visto che non stanno a Roma, e allora come hanno saputo dell’occupazione? Leggono indymedia o il nostro blog? Evidentemente qualcuno li ha sollecitati, magari promettendo in cambio di questo favore di eliminare gli impedimenti urbanistici che da anni impediscono l’aumento di cubature. Secondo, ieri è stata bloccata per 12 ore la normale viabilità intorno al quartiere con ricadute enormi sul traffico dell’intero quadrante universitario già normalmente congestionato di suo. Eppure, per evitare “fughe di notizie” sia il 3° municipio che i vigili urbani non sono stati preavvisati. Lo ribadiamo, 20 blindati e 250 agenti in tenuta antisommossa, uno spiegamento di forze sproporzionato se rapportato al valore dell’immobile ma evidente commisurato al messaggio politico e simbolico che si voleva lanciare a chi in questa città lotta e si organizza. Soprattutto perché l’operazione di polizia è stata portata avanti in un quartiere particolare come San Lorenzo e rischia di anticipare ulteriori tentativi di sgombero di case e spazi occupati dopo la campagna di criminalizzazione dello scorso settembre a carico del movimento di lotta per la casa. E allora, se questo è il quadro, bisogna aver ben chiaro che la posta in gioco va ben al di la della sopravvivenza di Giap e deve vedere la mobilitazione e la determinazione di tutte le anime del movimento romano per fermare chi sta cercando di tacitare le lotte sociali. Per questo ribadiamo l’importanza della partecipazione all’assemblea pubblica che terremo oggi pomeriggio  alle 18 di fronte ai locali di Giap, all’angolo fra via dei Sabelli e via degli Ausoni.

GIAP SI AGGIRA NELLA METROPOLI