Consigli (o sconsigli) per gli acquisti

Consigli (o sconsigli) per gli acquisti

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Siamo consapevoli che recensire tre libri che ormai sono divenuti un caso editoriale (solo in Italia hanno superato complessivamente il milione di copie vendute) oltre che modaiolo potrebbe sembrare superfluo. Eppure pensiamo che valga la pena correre il rischio perché Millenium, la saga dello scrittore svedese Stieg Larsson, rappresenta, a nostro modo di vedere, un ottimo esempio delle potenzialità insite in quella che qualcuno chiama comunemente, e con malcelato disprezzo, “la narrativa di genere”. A dispetto della sua sorella più nobile, la cosiddetta letteratura “alta”, questa forma di paraletteratura (noir, fantascienza, fantasy…) mantiene ancora la capacità di raccontare storie di ampio respiro e, anche se con esiti differenti, riesce ad indagare e descrivere il mondo che ci circonda. La globalizzazione dell’economia, il ruolo egemone dell’informatica, il potere del denaro, le nuove forme di autoritarismo legate al dominio delle comunicazioni sembrano lasciare indifferenti gli scrittori di letteratura “alta”, quantomeno qui in Europa. Nella maggior parte dei loro romanzi il mondo pare rimasto immutato. Prevalgono le storie intimiste. Dilaga il minimalismo, la debolezza scambiata per poesia, i colori pastello ritenuti tinte ideali per dipingere il mondo, la gratuità stilistica, il chiamarsi fuori dello scrittore dalla storia, la ripetitività di trame incentrate sulla solita, immarcescibile gamma di sentimenti e situazioni (i turbamenti dell’adolescente, l’iniziazione alla vita, l’incomprensione tra padri e figli, l’antagonismo uomo/donna, la frattura tra amore e sesso, la malinconia della vecchiaia, la gioventù ribelle e incerta, la crisi generazionale, il tradimento coniugale e i suoi esiti infelici, l’anticonformismo punito, eccetera, eccetera). Che palle. Altra cosa, crediamo, i romanzi in cui il sociale, la strada, la vita metropolitana, il conflitto rivestono un ruolo importante (come nel noir). Oppure le strutture planetarie, i cambiamenti epocali, le modificazioni psicologiche e comportamentali indotte dalle trasformazioni tecnologiche (come nella fantascienza). Generi in cui sicuramente abbondano i prodotti grezzi e dozzinali, ma che mantengono la capacità di essere “massimalisti”, di affrontare grandi temi. Per questo quando uno di questi prodotti di buon artigianato narrativo esce dalle nicchie in cui è solitamente confinata dalla critica e conquista la ribalta mediatica, non possiamo che felicitarcene. A dispetto della collocazione editoriale scelta dalla Marsilio, i tre volumi che compongono la saga possono essere tranquillamente considerati dei noir piuttosto che dei gialli. Fatta salvo il primo libro, infatti, non c’è nessun assassino da scoprire, o meglio c’è ma la sua identità non è un mistero. La suspense sta tutta nell’intreccio di storie che mano a mano che si dipanano tratteggiano incisivamente tutte le contraddizioni della società scandinava (ed europea). I personaggi sono costruiti benissimo e si alternano sulla scena con una maestria non comune, tra questi giganteggia l’anarcohacker Lisbeth Salander, la “donna che odia gli uomini che odiano le donne”. Un genio antiautoritario e anaffettivo di cui sarà Impossibile non innamorarsi. Questa pluralità di protagonisti permette inoltre all’autore di affrontare efficacemente diverse questioni: la violenza sulle donne, la discriminazione sessista, i pregiudizi omofobi, la critica alle istituzioni totali come i manicomi, il funzionamento dei media mainstrea, i servizi deviati… Insomma nelle oltre 2400 pagine di questa trilogia c’è davvero tanta carne al fuoco che però, Larsson gira e rigira con i tempi giusti portandola tutta a cottura. L’unico appunto che ci sentiamo di muovere (oltre al prezzo esoso dei tre volumi) è che la critica all’esistente non va oltre un punto di vista “socialdemocratico”. Per Larsson, nonostante tutto, esiste un capitalismo buono, un’economia reale fatta di onesti capitani d’industria che pensano ad altro oltre che al loro profitto e che costituirebbero l’alternativa a quell’economia finanziaria fatta di rapaci speculatori e manager senza scrupoli. Le contraddizioni, pertanto, non arrivano mai fino al punto di non ritorno perché la società, nel suo insieme, è in grado di riformarsi. Un approccio che stride con la realta del mondo che ci circonda ma che, nel complesso, non diminuisce la portata della trilogia.

 Uomini che odiano le donne/Marsilio/2007/21.50 euro

La ragazza che giocava con il fuoco/Marsilio/2008/21.50 euro

La regina dei castelli di carta/Marsilio/2009/21.50 euro

PS La lunga citazione è di Valerio Evangelisti