vi pagano i padroni sulla nostra pelle

vi pagano i padroni sulla nostra pelle

Malcolm X distingueva i neri da cortile da quelli dei campi, e riversava sui primi tutto il disprezzo possibile per quegli “zii Tom” servili e privi di dignità che si mostravano sempre pronti a tutto pur di farsi benvolere dal padrone. Un po’ come i segretari confederali che oggi, a Torino, si sono presentati col cappello in mano di fronte a Marchionne arricchendo di un nuovo significato il termine bidet. Com’era facile immaginare l’amministratore delegato di FIAT e Chrysler, quello che l’infausto Bertinotti tempo addietro voleva allearsi ritenendolo un borghese illuminato, ha di fatto imposto l’applicazione del “modello Pomigliano” a tutti gli stabilimenti, pena lo spostamento della produzione in Paesi più “disciplinati”. E invece del rovesciamento del tavolo, come sarebbe stato lecito attendersi da chi sostiene di difendere i lavoratori, gli alfieri del neocorporativismo hanno dato vita ad una degli spettacoli più squallidi che si ricordino. Con Epifani impaziente di accantonare l’intransigenza della FIOM e “riaprire la mediazione”, con Angeletti  che sfoggiava quel sorrisetto ebete di chi comunque s’accontenta d’essere stato invitato e con Bonanni che è arrivato a dire che accetta il piano “senza se e senza ma”. Come cantavano gli AK47 qualche anno fa: CISL,UIL, CGIL, vi pagano i padroni sulla nostra pelle!