Vertice Nato di Firenze: contro lo Stato di guerra permanente, basta sacrifici, basta Nato, basta Unione europea!

Vertice Nato di Firenze: contro lo Stato di guerra permanente, basta sacrifici, basta Nato, basta Unione europea!

 

Non ci sembra ripetitivo dedicare una riflessione alla questione Nato, alla sua organizzazione, alla sua mission imperialista in un mondo profondamente cambiato dai tempi della sua costituzione in piena guerra fredda contro il campo socialista. Se non altro vista la sua prossima occupazione della città di Firenze, dove si parlerà di guerra al Medioriente e ai confini della Ue ancora non pacificati al liberismo euro-atlantico. Le giornate parigine ci ricordano con durezza la linea della guerra (interna ed esterna) non  come tendenza o fattore  potenziale, ma processo in corso, come fatto immanente alla crisi generale del capitalismo novecentesco. La Nato, che non è solo una struttura militare, ma un centro di potere anche economico e soprattutto politico, camera di compensazione tra blocchi imperialisti (Usa e Ue), è un dispositivo di aggressione che nella sua finalità strategica mira all’espansione verso l’est e l’area mediterranea. Non riconoscere questo fattore, o banalizzarlo come fosse speculare ad altri, significa privarsi scientemente e dunque colpevolmente di un’interpretazione efficace degli avvenimenti degli ultimi venti anni. La vicenda ucraina del colpo di stato del febbraio 2014 vede la Nato attiva sostenitrice, organizzatrice delle formazioni paramilitari naziste e fornitrice di tutto il supporto militare al dissestato esercito ucraino nella sua guerra di aggressione contro la repubblica popolare del Donbass. Questo solo per ricordare  l’intervento in corso ad est, con la costituzione di una “Forza rapida di intervento” da mobilitare in funzione antirussa dislocata nei paesi baltici e in Polonia. Con buona pace di quella sinistra incapace di cogliere le differenze in campo e il ruolo di aggrediti e di aggressori con cui si cerca di appiattire le vicende del mondo ad un noi contro tutti, dove il noi peraltro non si capisce più quale sia: il proprio centro sociale, o forse qualche popolazione indigena sparsa per il mondo, comunque sia nulla che possa rimandare a qualche forma di potere costituito, foucaultianamente rifiutato *a prescindere*. Questo è il carattere offensivo manifesto del Patto Atlantico che vede i paesi europei che a larga maggioranza sono membri della Nato (23 su 28 componenti dell’Unione europea) appoggiare le campagne di aggressione contro gli “stati canaglia”, con un ruolo di primo piano della Francia in tutta l’area africana e in Siria. Sul piano politico, però, la Nato porta con sé alcune contraddizioni nel rapporto irrisolto tra gli Usa e il polo imperialista europeo, che per dotarsi di un ruolo compiuto di attore politico ha bisogno di una dimensione militare comune, con un comando politico e militare integrato europeo e non di una coabitazione transatlantica. Infatti ancora oggi, mentre il segretario generale della Nato è sempre espressione di un paese europeo, il comando militare supremo delle forze integrate è prerogativa esclusiva del Presidente degli Stati uniti. La Nato è la rappresentazione politica e militare di questa contraddizione, nel senso che è una creatura americana, la catena di comando è in mano al Pentagono, ma gli europei all’interno non svolgono più un ruolo subordinato. La questione di fondo che si gioca  è la seguente: sullo sfondo della competizione Usa-Ue il nodo strategico non è solo l’adeguamento espansivo del carattere militare dell’alleanza, bensì come a lungo termine si articolerà la partita del comando politico. Due ipotesi possono prodursi. Ipotesi A: l’Ue seguirà l’imperialismo nordamericano nel riposizionamento strategico della Nato verso est (Russia-Cina), e quindi reitera la sottomissione alla direzione nordamericana, dipendente dalle sue commesse militari. Ipotesi B: si emanciperà da questa subalternità, per costruire una dimensione politica meno conflittuale con l’est, giocando un profilo militare autonomo (Esercito europeo). Chiaramente stiamo parlando di tendenze che comportano diverse variabili e sono sottoposte a processi contraddittori (ad esempio, il perdurare del declino economico americano, il procedere della crisi all’interno della Ue, l’avanzare dei Brics, la tenuta interna ai paesi europei, il nascente polo islamico). Le vicende di questi giorni hanno il senso di una svolta anche all’interno dei paesi europei, almeno in merito alla politica di difesa integrata attraverso l’esplicita invocazione da parte del governo francese dell’ articolo 42  del Trattato di Lisbona, ovvero la clausola di difesa collettiva in caso di aggressione di uno dei paesi membri dell’Ue. Non siamo chiaramente in grado di dire se questo passo apre la strada alla costruzione di un dispositivo europeo autonomo, perchè la borghesia transnazionale europea non ha ancora sciolto il nodo del suo rapporto politico-militare ed economico con gli Usa, e la Nato è appunto uno di questi nodi da sciogliere. Possiamo dire, però, che non va sottovalutata la capacità di reazione alle crisi del blocco imperialista europeo e le vicende dei prossimi tempi ci daranno qualche indicazione in questa direzione. Intanto, come dicevamo, domani e dopodomani l’apparato politico-militare imperialista si vede a Firenze. In vista della manifestazione di domani, un insieme di soggetti politici ha voluto unire la lotta alla Nato alla lotta all’Unione europea, cogliendo l’evidente convergenza tra guerra e accentramento europeista. Che sia o meno sottomessa alla direzione Usa, la Ue si sta proponendo come nuovo soggetto militare unificato, accelerando ulteriormente nella sua costituzione di soggetto imperialista. Anche per questo, domani saremo a Firenze. Perché da qualche parte bisognerà cominciare a manifestare contro lo stato di guerra permanente imposto dal terrorismo occidentale per interposto califfato.

Di seguito, il comunicato congiunto dei soggetti che domani daranno vita allo spezzone “Basta sacrifici Basta Ue”.

Basta guerre, basta sacrifici, basta NATO, basta Unione Europea

La guerra con i suoi scenari e le sue ricadute è stata riportata, se ve ne fosse stato bisogno, prepotentemente all’attenzione di tutti dopo gli attentati di Parigi. Quest’ultima strage non fa che seguirne, purtroppo, altre decine, a Beirut, ad Ankara, a Suruc, nei cieli egiziani, in Siria, In Iraq o in Afghanistan, che fanno meno notizia ma che rappresentano parte della guerra generale e delle competizioni in corso. Guerre e competizione di cui i nostri governi sono i principali responsabili ed interpreti.
In questa situazione il vertice NATO di Firenze del 25/26 novembre, aperto ai paesi del mediterraneo e del Medio Oriente, tutti a vario titolo coinvolti in questi scenari, rappresenta un vertice di guerra, dove pianificare ed organizzare gli interventi militari futuri.

Manifestando contro la guerra e contro la NATO è necessario evidenziare la funzione oggi della struttura dell’Unione Europea: l’Unione Europea, nella fase attuale di competizione e di guerra, serve la necessità della borghesia egemone europea di dotarsi di un polo imperialista autonomo, le cui leve di comando svolgono, attraverso l’attuazione e la collaborazione dei governi degli stati membri; l’Unione Europea è lo strumento delle classi dominanti e delle borghesie europee egemoni per la definizione delle politiche di guerra e repressione da una parte e tagli e sacrifici dall’altra. L’Unione Europea produce guerra, l’Unione Europea vuol dire tagli ai salari, tagli alle spese sociali, alla sanità all’istruzione, UE significa privatizzazioni dei servizi pubblici, UE significa sfruttamento e repressione. L’Unione Europea è quindi, nella sua natura storica, non riformabile, conformata sugli interessi strategici della classe dominante, punto nevralgico del sistema di comando del capitale, e la sua rottura diventa passaggio ineludibile per il proletariato europeo e mediterraneo.

Per tutto questo riteniamo importante manifestare il 25 novembre per il corteo convocato dall’assemblea contro la NATO di Firenze; per contestare il ruolo storico e presente che NATO, USA e Unione Europea svolgono nella determinazione di queste politiche di guerra. Per dire che rifiutiamo queste guerre, che oggi i morti, dalla Siria, alla Turchia, alla Francia, sono nostri morti.

Il 25 novembre rilanciamo l’appello a scendere in Piazza a Firenze contro il vertice NATO per dire forte
Basta Guerra – Basta Nato
Basta sacrifici – Basta UE