una guerra che non si ferma

una guerra che non si ferma

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Questa mattina un operaio edile è morto sotto un’impalcatura mentre costruiva una villetta. Si chiamava Antonio Splendido, aveva 55 anni, è c’è da giurarci che domani sui giornali, di lui, non leggeremo nulla, nemmeno una riga. Leggeremo però della candidatura delle veline, della moglie di Berlusconi, dei balletti del PD, dell’ignavia della sinistra cosiddetta radicale e bla, bla, bla, bla. Così Antonio, nel giorno della festa dei lavoratori, sarà solo un’altra percentuale in un’anonima statistica; vittima della guerra del Capitale contro il Lavoro.

Unire gli sfruttati, tornare ad essere classe…