Torino-Lione? No, solidareietà NoTav a Torino-Athletic

Torino-Lione? No, solidareietà NoTav a Torino-Athletic

E così, mentre ieri la cronaca italiana dell’Europa League era concentrata a strepitare sugli ormai noti “fatti della Barcaccia” senza citare gli ormai noti limiti della polizia italiana in tema di gestione di appuntamenti sportivi, a Torino i dispositivi della politica della paura (per dirla con le parole di Quadruppani) hanno dirottato l’attenzione su quanto accadeva nel settore ospiti dei tifosi baschi dell’Athletic Bilbao. Una bandiera No Tav è spuntata tra le molte ikurriña che coloravano il settore ospiti, mandando in tilt l’apparato di sicurezza che già da alcuni giorni, vista anche la ravvicinata data di domani del corteo NoTav, era in preallarme e fibrillazione.

Bene, diciamo come sono andate le cose però, visto che in quel settore ospiti ieri c’eravamo, insieme ad altri compagni saliti da Roma per riabbracciare in un’occasione diversa Lander e i molti compagni baschi conosciuti in questi anni di lotta e solidarietà reciproca. Tanti, tantissimi compagni baschi sono scesi a Torino per  portare non solo il loro sostegno alla squadra di Bilbao, ma anche per lanciare un messaggio a tutti gli accorsi allo stadio Olimpico, tifosi compagni o non militanti che fossero: Euskal Herria è contro il TAV, Euskal Herria è con il movimento No Tav, Euskal Herria è al fianco dei 48 condannati per la giornata di lotta popolare dello scorso 3 luglio 2011.

Le intimidazioni seguite all’esposizione di quella bandiera sono state varie, diverse nei modi e negli obiettivi che si prefiggevano. Dalla minaccia di DASPO e di arresto a partita finita, all’entrata della Digos in curva, fino alla direttiva alle tv per non inquadrare il settore ospiti e al diretto oscuramento delle telecamere a bordo campo per interposto digossino (!!!).

Mostrano ancora la loro debolezza, nelle pratiche (inventate sul momento, spiazzati da una solidarietà che invece – con un po’ de intelligenza – sarebbe dovuta essere prevista) e nei fatti, rimangiandosi le mille litania sulle libertà d’espressione e sui mille JeSuisCharile che avevano messo a corollario delle loro cazzate.

Noi, dal canto nostro, portiamo a casa una giornata piena, pienissima di fratellanza, lotta e passione. Con i compagni baschi al nostro fianco. Borroka da bide bakarra!