s’addà s’addà…

s’addà s’addà…

Mentre scriviamo i servizi dei TG rimandono le immagini dell’ennesima giornata di violenza poliziesca a Terzigno. Scudi, manganelli e blindati a difesa di chi avvelena i territori e contro chi a Terzigno ci vive e difende il diritto alla salute… Sanna appiccià o’ governo e a prefettura, sanna appiccià e caserme s’addà appiccià a’ questura, sanna appiccià guardie giudici e assessuri, s’addà appiccià na vampa ca fa tremmà e padruni. S’addà s’addà s’addà appiccià.

di seguito il comunicato  stampa sui fatti di ieri notte da vesuvioinlotta.blogspot.com

Ieri sera le genti di Boscoreale e Terzigno, già molto provate dall’attuale discarica cava Sari, hanno appreso la notizia della confermata apertura di quella che sarà la discarica più grande d’Europa: cava VITIELLO. Verso le 22.00, più di mille manifestanti presidiavano la rotonda di Boscoreale, via Panoramica. Le persone assistevano pacificamente ad una diretta di Rai3 quando sono cominciati lievi attacchi alle forze dell’ordine; qualche petardo e qualche sasso. A queste blande intimidazioni la polizia ha reagito, per almeno due ore, con lanci di lacrimogeni a ripetizione; un ragazzo probabilmente è stato ferito ad un occhio da uno di questi. A causa dell’ intensità del fumo emanato da questi ultimi la massa ha cominciato ad allontanarsi dalla rotonda, collocandosi nelle tre strade laterali. Verso le due, ad un tratto,quando le telecamere erano oramai spente, almeno otto cellulari della polizia sono arrivati dal basso cominciando ad aggredire selvaggiamente i manifestanti. Alcuni di loro, specialmente donne, che non sono riuscite a fuggire istantaneamente, sono state strattonate, ferite, manganellate. Vano è stato il tentativo di due ragazzi, un uomo ed una donna, che , per tentare di proteggere una persona anziana, sono finiti in ospedale con frattura al setto nasale. La polizia si è accanita prima su di lei, picchiandola selvaggiamente, e poi sull’ uomo che tentava di proteggerla. Dopo essere stati aggrediti, i due sono anche stati anche trattenuti in un cellulare e poi rilasciati. I manifestanti sono stati seguiti ad oltranza; i celerini lanciavano sassi e pietre inveendo, aggredendo le persone anche in spazi privati, come case e cortili e distruggendo anche alcune auto . Una di queste è stata data alle fiamme, non sappiamo da chi. Questo ennesimo forte atto intimidatorio, fatto solo per intimorire, poiché nessun auto-compattatore si è poi recato in discarica, non fermerà chi cerca di difendere disperatamente il proprio territorio, già martoriato da un’emergenza rifiuti trentennale. Avendo perso speranza in ogni istituzione, ci appelliamo a tutte le comunità locali ,limitrofe e non, affinché ci sostengano in quella che sarà una lunga battaglia.

Movimento difesa del territorio area vesuviana / Collettivo area vesuviana