portatori sani di democrazia
Negli anni ’80 il Ministero della Sanità e la RAI produssero una delle prime campagne contro la diffusione dell’AIDS dai toni abbastanza discriminatori. Nello spot si vedevano persone all’apparenza “normali” aggirarsi contornate da un alone viola invisibile ad occhio nudo… dei moderni untori pronti a diffondere il virus. Forse sarebbe il caso di riprendere quei filmati e cambiarli di senso visto che oramai appare evidente come la nostra società pulluli di ambigui personaggi che potremmo definire dei “portatori sani di democrazia”. Gente che in nome di quella parola giustifica guerre, bombardamenti, stragi ma poi, in casa propria, ne risulta praticamente immune. E’ il caso del celeberrimo Ichino che dopo averci spiegato quanto sia assurdo il diritto di sciopero individuale ora ha annusato l’odore delle elezioni ed è tornato alla carica fondando un comitato bipartisan che chiede una riforma elettorale in stile anglosassone. Come se l’eliminazione del proporzionale non fosse già bastata a convincere il 36% degli aventi diritto a rinunciare al voto pur di non essere costretti a scegliere tra la piùmerda e la menomerda (che poi sempre merda è). Il tutto ovviamente in nome di quella governabilità che col tempo è divenuta una vera e propria brandita dalle classi dominanti contro i lavoratori. Sinceramente non c’interessa infilarci in una disputa da politologi per stabilire se convenga di più il doppio turno alla francese, lo sbarramento alla tedesca o chissà poi cos’altro. Questa idea di “democrazia” ci è totalmente estranea. E se scriviamo al riguardo è solo perchè crediamo sia necessario inserirsi nelle contraddizioni di chi ci domina portandole allo scoperto ogni volta che ci è possibile. Perchè è chiaro come nelle democrazie “elettorali” al popolo venga alienata la possibilità di partecipare e di decidere lasciandogli, al massimo, solo la possibilità di decidere chi dovrà decidere al suo posto. Così come crediamo che cambi poco se alla fine il sistema sia bipolare, bipartitico o multipartitico. Perchè non sta li il punto. Perchè la democrazia o è sociale o, semplicemente, non è. Per dirla con Zizek: Dove, come, da chi sono effettuate le decisioni chiavi riguardanti i problemi globali? Avvengono nello spazio pubblico, con la partecipazione impegnata della maggioranza? In caso di risposta affermativa è secondaria importanza vivere in uno stato a partito unico, o altro. In caso di risposta negativa è di secondaria importanza che si viva in uno stato di democrazia parlamentare e di libertà delle scelte individuali.