il nemico interno

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IL NEMICO INTERNO

Questa mattina, verso le 5, una squadraccia di vigilantes della Barani Group srl capeggiata dal Samuele Landi, il figlio del proprietario della Eutelia, ha forzato il picchetto dei lavoratori che da quando l’azienda ha annunciato 1200 esuberi presidia lo stabilimento romano di via Bona, sulla Tiburtina (leggi). La cosa incredibile è che inizialmente Landi Jr e i suoi sgherri si sono qualificati come poliziotti, presentandosi tutti vestiti con mimetiche, giubbotti neri e passamontagna. Come in un blitz dei NOCS hanno sfondato la porta a calci, malmenato le due persone (tra cui un giornalista della RAI) che gli si paravano davanti e preso possesso del territorio chiedendo i documenti e schedando i lavoratori che in quel momento stavano picchettando. Dopo un po’, però, il bluff è stato scoperto e sono arrivate le guardie (quelle vere) che hanno prelevato il “padroncino” lasciando asserragliati in una stanza i 15 infami, assediati per ore dagli oltre 400 tra lavoratori e compagni che, richiamati dal tam tam, erano arrivati davanti allo stabilimento. Per portarli fuori c’è voluta l’intervento massiccio della polizia, ma questo non ha impedito però che i servetti del padrone ricevessero almeno una parte di quanto meritavano. Piena solidarietà a chi c’era ed ha fatto quello che si doveva fare. La prova di forza padronale si è quindi trasformata in doppio boomerang per la famiglia Landi che, oltre ad essersene andato con le pive nel sacco, ha visto i riflettori dei media finalmente puntarsi sulla sacrosanta lotta dei lavoratori costringendo così il Ministero, fino ad oggi sordo alle richieste sindacali, ha promettere l’apertura di un tavolo di trattative.