ieri, oggi, domani…

sgombero regina elena

Ci sono poche occasioni che, più di uno sgombero abitativo, sono in grado di mostrare anche agli osservatori più ingenui quali siano i realtà i rapporti sociali dominanti in questo paese. Accade quando ad essere sgomberata è una sola casa figuriamoci allora quando ad essere cacciate con la forza dalle loro abitazioni sono oltre 250 famiglie. I padroni, la polizia, i carabinieri, i politicanti, i proletari, i migranti, i compagni… come per magia, anche se per poco, ogni tessera del puzzle torna al suo posto a ricomporre, anche plasticamente, anche spazialmente, quel quadro d’insieme che decenni di offensiva ideologica avrebbero voluto mascherare. Ed era nitidissimo lo spettacolo che questa mattina si mostrava a chiunque si trovasse a passare nei pressi del regina Elena occupato. Da una parte gli interessi speculativi dei palazzinari, dall’altra i bisogni insoddisfatti di decine di proletari senza casa e in mezzo, al servizio dei primi e a dispensare manganellate e a deportare in qualche residence sperduto uomini, donne e bambini, lo Stato in tutte le sue possibili articolazioni: Polizia, Carabinieri, Finanzieri, Vigili Urbani, ufficiali giudiziari… E poi la rabbia, tanta, per quel senso di impotenza di fronte ad una palese ingiustizia, di fronte all’arroganza del potere. Una rabbia che adesso spetta a tutt* noi fare in modo che si trasformi in consapevolezza ed organizzazione, e quando verrà il momento, ne stiano certi, ci ricorderemo anche di questo giorno e dei sorrisi stampati sulle loro facce da cazzo.

PS

C’era un altro elemento estremamente simbolico questa mattina, ed era la completa assenza dei partiti della cosiddetta sinistra radicale. Non c’erano gli istituzionali (quei pochi rimasti), non c’erano i dirigenti, e non c’erano neanche i militanti. Una latitanza estremamente significativa che a nostro avviso suggella due cose: l’inutilità di chi ormai non viene neanche più interpellato come strumento di intermediazione e il completo scollamento di questi partiti(ni) dai movimenti di lotta.