gli studenti, l’onda e le crepe

gli studenti, l’onda e le crepe

Negli sport da combattimento come nelle arti marziali il timing è un aspetto essenziale. Avere la capacità di leggere in leggero anticipo le mosse dell’avversario e comprendere quando nelle difese di chi ti trovi di fronte si apre una crepa è quello che su un tappeto di un ring come in una qualsiasi strada fa la differenza tra chi vince e chi perde. Questo insieme al “veleno”, la determinazione a vincere, fanno si che atleti anche più piccoli possano riuscire a volte sconfiggere chi li sovrasta per peso e statura. E queste sono le capacità che crediamo il movimento studentesco stia dimostrando i questi giorni. Anche senza poter contare sui numeri della scorsa ondata di mobilitazioni gli studenti sono riusciti a leggere la faglia che si stava aprendo in una maggioranza parlamentare altrimenti imbattibile e sono riusciti ad infilarcisi. Poco conta che la guerriglia parlamentare dei deputati fedeli a Fini sia tutta strumentale ai giochi di palazzo, ciò che importa e che sta facendo la differenza è l’intelligenza politica con cui anche simbolicamente questa crepa è stata sfruttata per poter inferire un colpo al nemico. Mortale? Forse no, però la Gelmini che insieme ad Alfano si sbaglia e vota l’emendamento contro il suo stesso ddl è la rappresentazione di un avversario che in questo momento si trova alle corde, inebetito dai continui colpi che è costretto a ricevere. E’ Golia che piega le ginocchia davanti a Davide. Al momento non sappiamo cosa accadrà in aula nei prossimi giorni, Fini sembrerebbe intenzionato a rientrare nei ranghi e a votare la riforma Gelmini anche se i tempi, prima del passaggio cruciale del 14 dicembre, quando il governo chiederà la fiducia alle camere, sono stretti, strettissimi. Nel 1965 la fantasia di quel genio insuperato dei comics che risponde al nome di Jack “the King” Kirby partorì la serie degli “Inumani”, tra loro c’era un personaggio che non aveva poteri sovraumani ma che in cambio disponeva della capacità, affinata attraverso l’autodisciplina e l’allenamento intensivo alle arti marziali, di individuare i punti di tensione e di frattura di chi si trovava di fronte, oggetto o persona che fosse, e di riuscire a colpirli con la forza e la decisione necessarie a frantumarli. Quel personaggio si chiamava Karnak e questo nuovo movimento, almeno per il momento, è la sua onda.