Gli spremuti

Gli spremuti

Ieri il centro studi Ires della CGIL ha pubblicato dei dati che non necessitano di particolari commenti. Negli ultimi 10 anni i lavoratori subordinati hanno perso 5453 euro in potere d’acquisto. Di questi, 3384 euro se li è mangiati l’inflazione reale che in questi è sempre stata abbondantemente oltre quella programmata (e tante grazie ai confederali che abolirono la scala mobile), mentre il resto se lo sono pappati con la mancata restituzione del fiscal drag. Nello stesso periodo le tasse sulle buste paga sono cresciute del 13,1% (al netto dell’inflazione) mentre quelle sugli altri redditi sono calate del 7,1%. In Italia ci sono 15 milioni di lavoratori che guadagnano meno di 1300 euro al mese, e di questi quasi la metà (per il 60% donne) non arriva a 1000 euro. Nello stesso periodo imprenditori e liberi professionisti hanno visto aumentare i loro redditi di 5940 euro in potere d’acquisto. Questo ultredecennale trasferimento di ricchezze dal monte salari alle rendite e ai profitti ha aumentato le diseguaglianze sociali e oggi il 10% delle famiglie più ricche possiede il  45% dell’intera ricchezza mentre il 50% piu povere si deve accontentare del 9,8%… QUE SE VAYAN TODOS!