gli spremioperai e l’estrazione del plusvalore
E’ di ieri la notizia dell’ennesimo taglio dei tempi alla FIAT di Melfi a cui verrà applicato uno dei punti del “modello Pomigliano”, alla faccia di tutti quei (falsi) ingenui che dicevano che Pomigliano era un caso a se stante e non riproducibile. Dal 31 gennaio al posto delle 2 pause da 20 minuti ce ne saranno 3 da 10 con una perdita secca per gli operai di 10 minuti a turno. Forse potrà sembrare un’inezia a chi nella vita non ha mai alzato una paglia, ma alla FIAT Sata di Melfi su 5000 operai oltre 2000 sono ormai catalogati come “RCL”, dipendenti con ridotte capacità lavorative. Questo la dice lunga sui ritmi di sfruttamento in un impianto che nonostante sia relativamente “giovane” (l’età media degli occupati è inferiore ai 40 anni) presenta operai con un invecchiamento psicofisico tipico di chi ha venti anni di più. Marchionne, Bonanni, Angeletti (e compagnia cantante)… mortacci vostri.