Contro la riforma del mercato del lavoro, occupato il Ministero!

Contro la riforma del mercato del lavoro, occupato il Ministero!

Questo pomeriggio, alcune decine di lavoratori (precari e precarizzati), appartenenti a diverse reti (tra cui, oltre al nostro collettivo, San Precario Roma, il Coordinamento Lavoratori Autoconvocati e il collettivo femminista Le Ribellule), hanno occupato la sede del ministero del Lavoro di via Veneto 56 per manifestare la loro opposizione alla riforma del mercato del lavoro che il ministro Fornero ha annunciato di voler concludere entro marzo.

Nonostante il rapido intervento di digos e poliziotti vari, siamo riusciti a raggiungere l’ufficio stampa del ministero, che abbiamo tenuto occupato per un paio d’ore. Il ministro Fornero si è trovata così in una posizione piuttosto imbarazzante, dovendo scegliere se far sgomberare con la forza un gruppo di precari o se ricevere una delegazione scelta tra gli occupanti. Nonostante i vari tentativi operati dai collaboratori del ministro tesi a smorzare il valore del blitz («Uscite dal palazzo e poi rientrate con noi e il ministro vi riceverà»), un gruppo di precarie ha infine avuto l’«opportunità» di incontrare il ministro: ognuna ha potuto così esporre le rivendicazioni proprie del suo percorso politico. Da parte nostra, abbiamo sottolineato quindi come la messa in discussione dell’articolo 18 non potrà che aggravare la situazione di precarietà dei lavoratori, rendendo precari anche coloro che, in termini esclusivamente contrattuali, non lo sono.

Il ministro Fornero ha risposto esponendo quali saranno i punti della riforma che si accinge a presentare: flessibilità in entrata e in uscita, ammortizzatori sociali – forse – in un giorno lontano (secondo lei, non ci sono i soldi a causa del troppo altro numero di cassaintegrati… quasi che la cassaintegrazione fosse una colpa dei lavoratori!), ricerca della produttività e tagli delle pensioni (del resto, ha aggiunto, se non ci sono risorse per i giovani e i precari, la colpa è dei nostri genitori, dei nostri nonni e dei nostri zii, che le pensioni ce le hanno). Ha aggiunto che sa benissimo che alcune misure del governo sono “sgradevoli” (SGRADEVOLI???) per le persone, ma che non ci può vendere illusioni: dobbiamo arrangiarci e, magari, mandarle una mail con scritto se abbiamo trovato un lavoro vero, ché a lei fa piacere saperlo. Come se il problema fosse individuale delle precarie che l’hanno incontrata…

Infine, ha esposto la sua disponibilità ad andare alla Sapienza a parlare di come si è formato il debito pubblico italiano: aggiungendo, tuttavia, che lei alla Sapienza ci va solo se nessuno la contesta, perché non è disposta a “scendere” su questo piano.

Per quanto ci riguarda, ovviamente, non consideriamo l’incontro con il ministro il fine della nostra azione (anche perché non pensiamo di poter ottenere nulla chiedendolo a lei), quanto un mezzo per far convergere l’attenzione su una tematica – quella della riforma del mercato del lavoro – che ci coinvolge in quanto lavoratori in prima persona e che, al momento, non sembra ricevere la dovuta attenzione nei dibattiti pubblici. Perché, ovunque saranno ulteriormente toccati i diritti dei lavoratori, troveranno i lavoratori, pronti ad opporsi.

Diamo a tutti appuntamento, domani, al corteo della Fiom (ore 9, piazza Repubblica) e poi, alle ore 14, al presidio #OccupyWelfare sotto il ministero del Lavoro e della Previdenza sociale, via Veneto 56.