Battere un colpo prima che sia troppo tardi. Assemblea cittadina martedì 30, ore 19.00, L81

Battere un colpo prima che sia troppo tardi. Assemblea cittadina martedì 30, ore 19.00, L81

 

Le inchieste della Magistratura capitolina hanno portato allo scoperto una situazione politica che i movimenti sociali da tempo immemore denunciano in ogni sede: la politica cittadina è espressione di piccoli e grandi potentati economici volti alla spartizione sistematica delle risorse della città. Una spartizione assolutamente trasversale, indistinguibile tra “centrosinistra” e “centrodestra”, in realtà unico grande contenitore degli interessi di palazzinari e accaparratori di appalti. Una spartizione a volte illegale, come emerge dalle inchieste odierne, ma il più delle volte perfettamente legalizzata attraverso i canali della politica compiacente. Di fronte alla situazione di un Comune completamente sfiduciato dalla cittadinanza, privo di ogni possibile legittimazione politica, nella sostanza commissariato da Prefettura e Governo, le ragioni della protesta stanno pericolosamente venendo intercettate dalle forze politiche di destra. Da una parte Fratelli d’Italia e Casapound, in attesa dello sbarco a Roma di Salvini e della Lega; dall’altra da un Movimento 5 Stelle in grado di rappresentare il rifiuto dei romani verso questo Comune ma incapace di proporre qualsivoglia soluzione che non sia l’accelerazione del processo di privatizzazione dell’amministrazione cittadina. Conviene infatti ricordare come tale sistema di malaffare sia il prodotto proprio del processo di privatizzazione, che ha portato il Comune a esternalizzare gran parte dei suoi servizi essenziali dando vita a una guerra per gli appalti di cui oggi si intravede il risultato.

Non possiamo permetterci, soprattutto, che questo Comune caschi da destra, travolto dall’assenza di mobilitazione reale ma colpito a morte dagli articoli del Fatto Quotidiano o dalle inchieste moralizzanti della coppia Stella&Rizzo, demolito dai rigurgiti degli “anticasta”, del decoro pubblico, come se la questione politica cittadina che ha portato a Mafia capitale fosse determinata dallo stipendio dei consiglieri comunali, dal loro assenteismo, dalle scritte sui muri o dal degrado dei campi Rom. Siamo obbligati a intercettare politicamente questa protesta, indirizzandola politicamente a sinistra, per evitare l’ascesa del Marchini o del Di Battista di turno portato in trionfo dal vento di antipolitica che oggi gonfia le vele dell’opposizione a Marino. Marino e tutta la giunta se ne devono andare a casa, perché è la giunta dei palazzinari, delle privatizzazioni, degli appalti truccati, della Metro C dietro cui si cela la più grande opera di spartizione mafiosa della storia cittadina; non per le “inchieste” di “romafaschifo”.

Per queste ragioni è oggi necessario confrontarci e capire se abbiamo le forze di organizzare una grande mobilitazione collettiva, volta non a creare artificiose costituenti per il dopo Marino, quanto per dare strumenti politici alla protesta, una piattaforma politica minima che sappia esprimere un rifiuto politico e conflittuale a questa giunta come alla precedente e a quella futura. L’opposizione quotidiana alle politiche neoliberiste e al malaffare cittadino necessita oggi di un momento culminante, di visibilità, capace di indicare una strada. Chiuderci nella nostra presunta autosufficienza rischia di consegnare questo capitale di mobilitazione alle destre più o meno mascherate. Questo non possiamo davvero permettercelo.

QUE SE VAYAN TODOS