Napoli: alla sagra del capitone… c’era solo Iannone

Napoli: alla sagra del capitone… c’era solo Iannone

“Marciare per non marcire”, “Avanti e più avanti ancora”, “Dove non si passa, noi passiamo”, “La bellezza è nell’azione”…  Ieri siamo andati a Napoli per verificare di persona se alla “sagra del capitone”, la manifestazione nazionale indetta da Ca$apound, vi fosse ancora qualche corrispondenza tra mitomania e realtà. E per l’ennesima volta abbiamo constatato che alla fine è sempre facile fare i “rivoluzionari” davanti ad una tastiera, oppure su un adesivo o su un manifesto… ben altra cosa, però, è quando ti trovi davanti qualche blindato e un divieto della Questura. Qualche giorno fa, quand’era diventato chiaro che chi gestisce l’ordine pubblico in città non avrebbe autorizzato alcun corteo, Gianluca Mattone (pardon, Iannone) aveva dichiarato minaccioso e perentorio “andremo comunque a Napoli e faremo quello che c’è da fare”. Cosa intendesse dire lo abbiamo capito ieri: un bel girotondo intorno ai giardinetti di Piazza Carlo III. Anzi, per la precisione, tre bei giri di piazza e poi tutti a casa a scrivere su facebook. Roba che neanche i boyscout della parrochietta… Visto però che siamo generosi ci sentiamo di suggerire alle “tartarughine” e ai “blocchinari” alcune forme di lotta da praticare alle prossime adunate “oceaniche”: acchiapparella, rubabandiera, un due tre stella, regina reginella. Nascondino, ovviamente, neanche lo proponiamo… tanto su quello sono dei campioni.

PS

I compagni, a cui pure la Questura aveva vietato il concentramento in Piazza Cavour, meta finale dell’ipotetico corteo, hanno invece tenuto il punto occupando per ore proprio la piazza in questione forti dell’idea che la libertà di manifestare non si elemosina, si pratica.