L’altra poltrona con Tsipras

L’altra poltrona con Tsipras

 

Neanche il tempo di metabolizzare il risultato elettorale e già all’interno della lista Tsipras italiana si sono aperti i soliti ri-posizionamenti di potere, chi alla ricerca della poltrona, chi alla ricerca del giusto alleato politico. L’inaspettata elezione di tre rappresentanti ha dato alla testa a più di un dirigente, che dal giorno dopo ha iniziato a parlare di “ricomposizione politica della sinistra”, di “nascita della Syriza italiana”, di “nuovo modello di opposizione al PD”. Purtroppo in questo ennesimo scontro verticistico fra capicorrente e intellettualini, non esiste una possibile scelta. Da una parte c’è il grosso di SEL che punta all’alleanza col Partito Socialista Europeo, e la cosa si commenta da sé. L’altra parte, simboleggiata da Barbara Spinelli e appoggiata da Rifondazione, mira alla crescita di questa “Syriza italiana” andando con il GUE e presentandosi come opposizione alle politiche d’austerity europee. Comune alle due visioni del mondo, l’assenza di qualsiasi rapporto con qualche frammento di società che non siano pezzi d’intellettualità radical oggi in fase di ricollocamento, cercando di capire se li si nota di più dentro il PD o facendo finta di opporsi senza macchia ad esso. Dato il vertiginoso risultato elettorale, per adesso sembra prevalere la parte legata all’editorialista di Repubblica, che grazie al cognome potrebbe addirittura assumere la carica di vicepresidente del Parlamento Europeo, posizioni imprescindibile da cui combattere le posizioni dell’altro editorialista di Repubblica che forse si legherà al PSE, Curzio Maltese, che però sta ancora decidendo se risulterà più interessante intellettualmente operare da cerniera fra PD e “sinistraradicale” o provare l’ebbrezza della sinistra europea contro l’austerity. L’infuocato derby è solo all’inizio, e la parte migliore deve ancora venire, in cui quelli oggi riottosi saliranno sul carro spinelliano verso nuovi lidi arcobaleno. Per quanto ci riguarda, ci vediamo il 28 giugno a Roma per la manifestazione nazionale contro la UE. Poi la UE verrà in Italia l’11 luglio, e li ci divertiremo.