Da ieri notte, purtroppo, Cesare Battisti è di nuovo prigioniero. C’è qualcosa di estremamente significativo nell’accanimento con cui lo Stato italiano gli ha dato la caccia in questi anni, qualcosa che travalica la sua figura, il suo caso specifico, e affonda le proprie radici nella paura che quel ciclo di lotte di classe, quello degli anni Settanta, seppe infliggere alle classi dominanti di questo Paese. Dopo oltre quarantanni ci interessa davvero poco affrontare la questione su un piano giuridico. Certo, sappiamo che i processi in contumacia ledono i diritti fondamentali degli imputati, e crediamo che l’ergastolo sia una pena inumana quanto una condanna a morte, ma il piano su cui si svolge questa vicenda è prettamente politico. E’ la vendetta di chi da quella guerra uscì vincitore. E’ è il monito affinchè nessuno provi più nemmeno a immaginare di assaltare il cielo. Per questo motivo, mentre i cani da guardia ancora latrano, vogliamo dirlo forte:
CESARE BATTISTI LIBERO. LIBERIAMO GLI ANNI SETTANTA.
Libertà!
Condannare un imputato in contumacia va contro la Convenzione europea dei diritti dell’Uomo. Lo steso vale per la non possibilità di revisionare il processo quando l’imputato è contumace. Si faccia appello alla Corte Europea. Le condanne di Battisti vengono da delatori pseudo pentiti, contraddetti e contraddittori nelle loro stesse dichiarazioni, che barattarono in cambio di uno sconto di pena durante il periodo delle leggi anti-terrorismo, e cioè di sospensione della Costituzione. La stessa Amnesty International all’epoca espresse forti preoccupazioni. Perché nessuno ne parla più? Quando lo Stato di diritto non vale per un singolo, non vale più per tutti. Lottiamo.
Chi ha avuto il coraggio di ribellarsi allo stato presente delle cose merita rispetto, al di là di ogni tendenza, fatto o misfatto, specie dopo mezzo secolo.
Chi non merita niente (eufemismo) sono certi galletti della domenica che decidono di allungare il fine settimana con una passeggiata all’aeroporto evitando il Colosseo.
quando vincono, poi si vendicano.lo fanno sempre .
plebaglia, non popolo. paese irredimibile.