Consigli (o sconsigli) per gli acquisti

Consigli (o sconsigli) per gli acquisti

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E’ un manuale di Storia, è un almanacco di storie, è un saggio di antropologia, è un trattato sulle religioni, è un pamphlet antirazzista, è un diario femminista, è un tomo di economia, è un libello ecologista, è un proclama rivoluzionario, è una raccolta di aneddoti, è un enciclopedia sull’arte… è un libro bellissimo. Stiamo parlando dell’ultima fatica editoriale di quell’autentico genio della narrativa che risponde al nome di Eduardo Galeano, stiamo parlando di “Specchi, una storia quasi universale”. Lo scrittore uruguayano percorre con il suo inconfondibile stile la storia dell’umanità, è lo fa sempre in direzione ostinata e contraria alla vulgata dei potenti, prendendo posizione, in basso e a sinistra, come direbbe Marcos. E’ impossibile solo pensare di sintetizzare la mole di lavoro contenuta in queste 350 pagine per cui neppure ci proveremo lasciando a tre stralci dello stesso Galeano il compito di rendere il senso dell’opera.

 

Quando i cammini erano una festa

Adamo ed Eva erano neri? Il viaggio umano del mondo cominciò in Africa. Da lì i nostri avi intrapresero la conquista del pianeta. I diversi cammini fondarono i diversi destini, e il sole ebbe il compito di assegnare i colori. Adesso noi donne e noi uomini, arcobaleni della terra, abbiamo più colori dell’arcobaleno del cielo; ma siamo tutti africani immigrati. Perfino i bianchi più bianchi vengono dall’Africa. Forse ci rifiutiamo di ricordare la nostra origine comune perché il razzismo produce amnesia, o perché ci risulta impossibile credere che in quei tempi remoti il mondo intero fosse il nostro regno, immensa cartina senza frontiere, è le nostre gambe fossero l’unico passaporto richiesto.

 

Non erano eroi di Hollywood

L’Unione Sovietica ci mise i morti. Su questo coincidono tutte le statistiche della seconda guerra mon­diale.

In questa guerra, la più sanguinosa della storia, il popolo che aveva umiliato Napoleone fece mangiare a Hitler la polvere della sconfitta. Il prezzo fu alto: i morti sovietici furono più della metà di tutti quelli dei paesi alleati e più del doppio di tutti i morti dell’asse nemico. Alcuni esempi, in cifre tonde:

l’assedio di Leningrado ne uccise di fame un milione;

la battaglia di Stalingrado lasciò uno stuolo di ottocentomila sovie­tici morti o feriti;

nella difesa di Mosca, ne caddero settecentomila, e seicentomila a Kursk;

nella presa di Berlino, trecentomila;

la traversata del fiume Driepr costò cento volte più vittime dello sbarco in Normandia, ma fu cento volte meno famosa.

 

Criminologia

Ogni anno, i pesticidi chimici uccidono non meno di tre milioni di contadini.

Ogni giorno, gli incidenti sul lavoro uccidono non meno di diecimila operai.

Ogni minuto, la miseria uccide non meno di dieci bambini.

Questi crimini non compaiono nei notiziari. Sono come le guerre, normali atti di cannibalismo. I criminali sono a piede libero. Le prigioni non sono fatte per quelli che squartano le folle. La costruzione delle prigioni è il piano per le case popolari che i poveri si meritano. Più di due secoli fa, si domandava Thoma Paine: <Perché mai è così raro che impicchino qualcuno che non sia povero?>.

Texas, ventunesimo secolo: l’ultima cena tradisce la clientela del patibolo. Nessuno sceglie aragosta né filèt mignon, sebbene questi piatti compaiano nel menù d’addio. I condannati preferiscono dire addio al mondo mangiando hamburger con patatine fritte, com’è loro abitudine.

 

Se ancora non li avete letti ci permettiamo di suggerire, tra i numerosi libri di Eduardo Galeano pubblicati in Italia, due volumi a cui siamo particolarmente affezionati: Le vene aperte dell’America latina e Splendori e miserie del gioco del calcio, imperdibili.

 

Specchi/Eduardo Galeano/Sperling & Kupfer/16 euro