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da operaicontro.it

I 174 operai  della LASME di Melfi hanno terminato la pazienza e hanno occupato la
fabbrica. Sette operai sono saliti sul tetto della fabbrica. Una guardia giurata ha sparato in aria ma non e’ riuscita ad impedire l’occupazione. La LASME di Melfi, azienda dell’indotto Fiat che produce alzavetri elettrici per auto ha deciso di trasferire la produzione in Liguria mettendo in mobilita’ tutti gli operai.
Erano settimane che gli operai pazientemente presidiavano la sede dell’impresa e
l’azienda. Politici, sindacalisti,amministratori, vescovi promettevano incontri
risolutori, ma niente e’ stato risolto.
Gia ieri 24 Agosto tutta la rabbia dei 174 operai della Lasme di San Nicola di Melfi
e’ sfociata nell’assalto alla sede Confindustria di Basilicata: le tute blu, arrivate
a Potenza con un autobus nel primo pomeriggio, dopo aver pacificamente bloccato
l’incrocio di via Di Giura in tutte le sue direzioni al grido di “vogliamo il
lavoro”, hanno forzato il cordone degli uomini della polizia di Potenza, dirigendosi
verso l’ingresso dell’associazione, al quinto piano.
All’interno degli uffici, che sono rimasti chiusi, si trovano i vertici della Lasme 2
– l’azienda dell’indotto Fiat  e i rappresentanti della Confindustria lucana.
Per le 16 era convocato l’incontro nel corso del quale si sarebbe dovuto discutere
del futuro degli operai. Ma il dialogo ha lasciato il posto alla tensione e alla fine ha prevalso la rabbia tra i lavoratori che da un giorno all’altro hanno perso il posto.
I vertici di Confindustria, infatti, avevano vietato l’ingresso alle tute blu di
Melfi, chiedendo che all’incontro partecipasse solo una piccola delegazione di
operai. Alla fine la carica degli operai ce l’ha fatta: i poliziotti sono stati spazzati via
e i manifestanti  hanno guadagnato le scale e hanno occupato l’ingresso della sede
dell’associazione. Piu’ di cento operai in pochissimi metri.
Oggi 25 Agosto gli operai hanno occupato la fabbrica per impedire alla direzione di
portare via i macchinari.

L’occupazione della fabbrica e appena iniziata.

Alcuni compagni ci hanno fatto sapere che chiunque fosse in grado di recarsi a Melfi di fronte alla fabbrica per dare sostegno e forza alla lotta sarà, ovviamente, benaccetto.

La solidarietà è un arma, usiamola.