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La lotta paga, ma ha anche un costo. Non riceviamo finanziamenti, non abbiamo trattorie, nessuno ci paga manifesti, striscioni o trasferte. Tutta la nostra attività politica è finanziata con l'autotassazione e la vendita delle magliette. Se pensi che il nostro impegno meriti un piccolo sostegno, non indugiare. Anche un piccolo contributo economico è per noi una grande forma di solidarietà politica.
Otto anni fa, nell’estate del 2007, dopo aver abbandonato uno stabile occupato pochi giorni prima sito in via Catania, centinaia di famiglie in emergenza abitativa entrarono temporaneamente nei padiglioni dell’ex ospedale Regina Elena, abbandonato dieci anni prima, lasciato all’incuria, al degrado vigliacco, insulto permanente alle coscienze e ai bisogni della città governata trasversalmente da una mafia di cui le inchieste di questi mesi ne descrivono solo la patina sacrificabile. Quella soluzione temporanea si trasformò nella più grande occupazione d’Europa, circa mille persone che per due anni sconvolsero la politica cittadina, tanto nel piccolo della vita quotidiana del quadrante piazza Bologna-Università, quanto nel grande della questione abitativa romana. Occupammo anche noi insieme al Coordinamento cittadino di lotta per la casa. Continua a leggere »
Lo abbiamo detto più volte nella battaglia politica di questi anni che viviamo tempi non ordinari, contrassegnati da una permanente instabilità: crisi economica, rivolgimenti politici, e da una immanente tendenza alla guerra, come strumento politico di risoluzione delle grandi controversie che agitano il mondo attuale. Veniamo da alcuni anni in cui la crisi economica, che è anche sociale, politica, culturale, si è andata approfondendo anche nell’emisfero occidentale. Continua a leggere »
Ieri, incensata di media mainstream, è scesa per strada la Milano “per bene” e la parola d’ordine era una e una sola: ripulire la città. Strano senso del decoro quello di questa borghesia piccola piccola, che si indigna e si mobilita per le scritte sui muri e l’arredo urbano, ma poi tace immobile di fronte a morte, sfruttamento e speculazione. Dove eravate quando Klodian Elezi è morto cadendo da un ponteggio in un cantiere legato all’Expo? Perchè non vi siete indignati del fatto che non avesse nè casco nè imbracatura? Dov’erano allora gli attori “di sinistra”, i sindaci “progressisti” e i cantanti “impegnati”? Domande retoriche, lo sappiamo. Il fatto è che abbiamo punti di vista inconciliabili. Loro provano piacere a manifestare con le pezzette in mano, noi proviamo rabbia per l’essere costretti a girare con le pezze al culo.
“Oggi il tribunale di Torino ha giustamente condannato per violenza a pubblico ufficiale, lesioni e danneggiamento 47 attivisti No Tav per gli incidenti provocati in Val di Susa nell’estate del 2011. E’ una sentenza che fa giustizia anche di tante coperture politiche e intellettuali di quella violenza, che hanno cercato e cercano di nobilitarla con assurdi richiami alla Resistenza”. 27 gennaio 2015
“Pieno sostegno alla Procura di Torino che continua a ipotizzare il reato di terrorismo per episodi di violenza no Tav e ha preannunciato appello contro la recente sentenza che ha assolto quattro no Tav dall’accusa di terrorismo perché il fatto non sussiste”. 22 dicembre 2014
“Finalmente, come auspico da tempo, in tema di case e occupazioni abusive a Milano si sta iniziando a ripristinare la legalità, e non saranno le reazioni violente dei soliti noti che lo impediranno”. 18 novembre 2014
“La legge 80 prevede in modo molto chiaro che chiunque occupa abusivamente un immobile non può chiedere né la residenza, né l’allacciamento ai servizi[...]I prefetti facciano rispettare la legge», anche tagliando luce e gas”. 2 novembre 2014
Purtroppo ogni tanto ci troviamo ad essere d’accordo con Giuliano Ferrara. Forse per il suo sguardo materialista delle vicende politiche, o per la sua impostazione comunista che emerge anche da strenuo difensore del berlusconismo – oggi renzismo – eppure riesce ad individuare il problema meglio di tanti supposti progressisti. In particolare, ci riferiamo al suo discorso sulla corruzione. In sostanza, Ferrara dice che non è questo il problema del paese, chissenefrega della corruzione, è un problema tecnico che andrebbe affrontato giuridicamente, non politicamente. Il problema è il sistema che non funziona, non il livello di corruzione dei suoi singoli rappresentanti. Certo, il suo punto di vista è di chi vorrebbe salvare ideologicamente il berlusconismo dal suo necessario corollario d’illegalità congenita, ma dopo vent’anni abbondanti di egemonia legalitaria, dopo aver mandato in soffitta la questione morale e la presunta “differenza antropologica”, è arrivato il momento di dire che si, della corruzione non ce ne frega davvero niente, che nel tempo ha assunto la funzione del classico specchietto per le allodole fuorviante e pacificante. Continua a leggere »
In questi giorni, come rete nazionale Noi Saremo Tutto, abbiamo dato alle stampe due pubblicazioni particolari, due libri che in realtà costituiscono un unico ragionamento e che non a caso si intitolano nello stesso modo: Exit Strategy. Da una parte abbiamo finalmente pubblicato gli atti – ragionati ed ampliati – del convegno fatto a Roma il 22 marzo scorso. Un convegno che ha visto la straordinaria partecipazione di centinaia di persone, ma che soprattutto è riuscito a far convergere pezzi differenti della sinistra di classe facendoli confrontare sull’Unione Europea e il suo ruolo nella crisi economica e politica del continente. La seconda pubblicazione cerca di spiegare, attraverso un’indagine storico-politica, la nascita e lo sviluppo della UE dalla seconda guerra mondiale in avanti. Un libro che abbiamo pensato notando il vuoto politico di analisi dell’Unione Europea da sinistra, l’assenza di strumenti agevoli per comprendere come si è andato sviluppando storicamente il processo di concentrazione politica ed economica della UE. I libri vanno insieme, l’uno è il necessario complemento dell’altro: da una parte il racconto storico dei fatti, dall’altra i ragionamenti politici. Continua a leggere »
Come sapete bene, i grillini al più ci allacciano le scarpe. Eccoci dunque a rendicontare quei dieci euro messi male che ogni tanto riusciamo a guadagnarci con le varie iniziative che saltuariamente mettiamo in piedi. Tanto per chiarire che da queste bande i soldi escono e basta, e quello che entra va a coprire molte volte unicamente le spese del pool di avvocati che da anni ci segue nelle nostre peripezie. Non solo rendiamo loro religioso omaggio, ma promettiamo anche che, una volta preso il potere, verranno tutti eletti in parlamento. Continua a leggere »
Dopo anni d’attività politica, l’uscita di un libro (gli estratti dei migliori articoli usciti sul blog in questi anni) che cerca di riassumerne il significatoè per noi motivo di grande soddisfazione, persino d’orgoglio. In fondo, noi siamo ben poca cosa. Non siamo scrittori di successo; non siamo intellettuali, men che meno maître a penser, e anzi il nostro pensiero sta sul cazzo a molti; non abbiamo fra le nostre fila politici affermati; non siamo il think tank di nessunoe non rappresentiamo nessuno se non noi stessi. Eppure lungo tutti questi anni, oltre alla nostra quotidiana attività politica fatta di assemblee e riunioni, iniziative, azioni e simili, siamo riusciti a portare avanti un blog, che nel tempo si è trasformato in un luogo frequentato e ascoltato, almeno a Roma. Che ci ha fatto conoscere centinaia di compagni in tutta Italia e non solo, e che ha fatto conoscere il nostro pensiero anche al di fuori della solita cerchia (sempre più ristretta) dei compagni romani con cui condividiamo la militanza politica. Un blog che qualche tempo fa ha raggiunto l’invidiabile risultato di un milione di visite, e che viaggia oggi verso i due milioni. Questi fatti ci hanno convinto che, nonostante tutto ciò che è accaduto in questi anni tristi, c’è ancora la necessità di un pensiero radicale. Che una parte della popolazione e dei compagni non si sono arresi al politicamente corretto, alla politica post-moderna e alle sirene del pensiero debole. C’è ancora chi resiste, nonostante tutto. Continua a leggere »
«This morning i woke up in a curfew»
Burnin’ and lootin’
Neanche cinque mesi dall’apertura della fase di “convivenza” con il Covid-19 che ci risvegliamo tutti – come cantava il re del reggae –
Nei giorni scorsi abbiamo preso pubblicamente una posizione piuttosto netta sui comportamenti giudiziari dell’enfante prodige della politica cittadina e questo ci ha fatto “guadagnare” qualche att
Il prolungarsi indefinito della crisi epidemica e sanitaria sta mutando il mondo che eravamo abituati (e rassegnati) a conoscere. La storia sembra essersi rimessa inaspettatamente in mot
E’ davvero complicato provare a prendere parola collettivamente rispetto “all’emergenza coronavirus” con il clima di opinione che si è generato in questo paese. Da giorni siamo tutti letteralmente
Da Carmilla
di Alessandro Barile
Rafael Poch-de-Feliu, Angel Ferrero, Carmela Negrete, La quinta Germania, Leg edizioni, Gorizia 2017, pp. 244, € 22,00.
A una lettura disattenta
di Valerio Evangelisti
Per mettere subito le cose in chiaro, non prendo nemmeno in considerazione le tesi di chi dice che in Venezuela, con la formazione di un’Assemblea costituente, sia in gioco
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