ecco la cura per la borghesia:

ecco la cura per la borghesia:

parlamento

Questa mattina sfogliando il Corrriere della Sera siamo rimasti colpiti da un’inchiesta sulla “produttività” del parlamento italiano. Stando a quanto riportano i due giornalisti autori del lungo articolo la settimana media di un parlamentare consta complessivamente di ben 16 ore lavorate (ovviamente si fa per dire). Un monte ore che si dimezza per i senatori che, com’è noto, sono un po’ più anziani e quindi meno stakanovisti dei loro colleghi più giovani. Non c’è che dire, se li sudano proprio quei 18.000 euro (più i benefit) che si mettono in tasca ogni mese. E poi, dopo due anni e mezzo a spaccarsi la schiena nel pigiar bottoni e rimpinzarsi di tartine alla buvette, i nostri rappresentanti maturano giustamente il diritto ad una vecchiaia serena che gli verrà garantita da un vitalizio di almeno 5000 euro al mese. Altro che “Win for life” della Sisal, la vera botta di culo è essere eletti. Il paradosso solo apparente è che questi parassiti in quelle poche ore di impegno riescono pure a legiferare sui tempi di vita e di lavoro di milioni di lavoratori, imponendoci un sacrificio dietro l’altro. Sempre sul Corriere lo scorso lunedì, nelle pagine dell’inserto di economia, era riportato un altrettanto interessante studio sul nuovo sistema previdenziale. La ricerca illustrava come chi entra oggi nel mondo del lavoro ne uscirà da pensionato (forse, e sempre se non muore prima in qualche fabbrica o cantiere) a 72 anni. Dal 2015, infatti, l’età pensionabile sarà agganciata alla speranza di vita media. Come a dire: caro lavoratore, mettiti l’anima in pace perchè non puoi campare più di un tot di anni da pensionato… e ‘sti gran cazzi se in realtà la pensione è salario differito e te la sei pagata da solo con anni e anni di contributi. Questa meraviglia dell’architettura previdenziale (a cui, per dovere di cronaca, hanno contribuito anche sindacati confederali e governi di centrosinistra con tanto di partiti “comunisti” inclusi) dovrebbe andare a regime dal 2049. Speriamo solo che per allora lorsignori stiano scontando i loro crimini sotto il peso di un badile, in qualche miniera del Sulcis Iglesiente riaperta per l’occasione, o si stiano incollando saccocce di cemento su è giù per i ponteggi di qualche cantiere.